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domenica 27 maggio 2018


Campionato U15 M.  ultima partita – terza fase
Lussana Bianco – Osnago Basket 39-60 (15-29)

Lussana: Villa 7, Ferri 6, Ferrari 7, Lorenzi 3, Viscuso 2, Mariotti 2,Caporizzi 2, Bonalumi 2, Pievani 6, Facoetti 2, Mangili.
All.re: Campari L.

Osnago: Nuzzolese 16, Sonetti 4, Tuzon 8, Galimberti 5, Carcano 8, Colombo D. 1, Rizzi 5, Ghislotti 2, Colombo M. 6,Thaworn 5, Piazza.
All.re: Locatelli D.
Ass. All.re: Ripamonti A.

Arbitro: sig. Bompani
Parziali: 8-20; 7-9; 11-20; 13-11.
Note:
Falli fatti: Lussana 16 – Osnago 22. Usciti per falli, Lussana; n.n.- Osnago; n.n.
Tiri liberi: Lussana 9/13; Osnago 8/9.
Tiri 3 P.: Lussana  2 (Pievani, Villa); Osnago 2 (Nuzzolese).

Intervista (improbabile ed impossibile) a Willy il Coyote, sulla partita di Sabato 26/5, Lussana vs Osnago.

D.: Ciao Willy, allora com’è andata oggi?
R: Beh sai io sono da poco entrato in questo gruppo, ma con lo spirito mi sembra sempre di averci fatto parte.

D.: E con i compagni oggi come ti sei trovato?
R.: Benissimo! Tutti bravi ragazzi, tosti ma leali, hanno dato il massimo impegnandosi per tutta la gara, come me quando cerco di acchiappare Bip-bip. Non abbiamo potuto far conto su ACME…sciopero degli spedizionieri (..acci…).

D.: Però con Bip-bip sinora non è andata molto bene…o no?
R.: Hei giovanotto, frena, frena; ma non vedi quali diavolerie mi invento per acciuffare quel “Road Runner” (Accelerati Incredibilus), quanto impegno e volontà ci metto? Certo finora non l’ho ancora preso (ma poi quando lo prendo, mica me lo mangio....è tutto per fargli paura, eh!), ma ci ho provato e riprovato, e ad ogni sbaglio ci provavo ancora. Guarda che tutti sbagliano solo che è difficile accettarlo, non abbattersi, e poi riprovarci con fiducia. Vedrai abbi fiducia (come ce l’ho io) un giorno lo becco!!

D.: Ah, ho capito, la solita retorica sulla fiducia …ma sulla partita di oggi, cosa mi puoi dire?
R.: All’inizio ci siamo un po' persi sul presing degli avversari che subito ci hanno aggredito, con raddoppi al limite del fallo (un po' troppe “mani addosso”), tipo “Diavolo della Tasmania” non so se hai presente; ma sai  il basket di oggi è così, abbastanza fisico, ed io di fisico ne ho da vendere, ad ogni caduta mi rialzo come se non fosse successo nulla.
Il parziale è stato però severo; 20 a 8 per loro.
Ma non abbiamo mollato e nel secondo quarto con una difesa forte, il 7 a 9 per loro è stato più giusto, anche se alcuni tiri facili ci sono andati fuori ed avremo potuto fare pari.
Purtroppo ci sono mancati “lunghi” sotto il tabellone (io corro veloce, ma non salto tanto), e nel terzo quarto gli avversari hanno preso molti rimbalzi dandoci un ulteriore break.
Ma questi ragazzi non si sono abbattuti e nonostante fossimo sotto di oltre 20 punti, abbiamo giocato sino alla fine, con un’ultima frazione di gioco che abbiamo meritatamente vinto 13-11.

D.: Migliore in campo?
R.: Sai ti dicevo all’inizio che sono un po' nuovo nel gruppo e direi che tutti hanno meritato, con una menzione particolare per tutti i 2004 che hanno sempre risposto positivamente in questa terza fase.

D.: Ed ora che la stagione è finita quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R.: Mah…sai… quelli di sempre, prendere Bip-bip!!!







giovedì 17 maggio 2018

La musica è finita. E’ il momento di giudicare il concerto






Prendo in prestito le parole di Marco Colombo in uno dei suoi Whatsapp post partita:” Penso che la partita di ieri sia il riassunto di tutto il nostro anno: Una partenza cosi così, la voglia di non mollare e di lottare, un recupero prodigioso che ci fa riacciuffare la possibilità di giocarla fino all’ultimo in extremis e alla fine, sul più bello, qualche episodio di sfiga e di infortuni che non ci permette di portare a casa la vittoria”

Ieri, preso dalla intensa giornata di lavoro,  non sono riuscito ad immortalare in un testo le grandi emozioni che la partita della sera prima mi ha fatto provare e me ne rammarico perché, sono certo, che siano state tra le emozioni più  belle della mia vita agonistica.

Vado col pensiero ai ricordi in modo disordinato e penso a quando nel bel mezzo della partita mi giro verso la panchina e dico ai ragazzi :” Ma vi rendete conto di che cazzo di partita stia facendo Andrea Minò? Sta lottando come un Leone su ogni singolo rimbalzo nonostante il tabellone stia dicendo meno 20; Non ho mai visto uno con due coglioni così! Lui è davvero il nostro Capitano”.

Penso ad Ema che braccato a vista per tutta la partita mi chiede dal campo di chiamare lo schema per lui che si sente carico e subito dopo segnare una bomba da antologia della pallacanestro. Poco dopo lo vedo, scavigliato essere portato fuori a braccia dai compagni  con la faccia di chi non ci sta ad arrendersi nemmeno contro il destino avverso : a breve lo vedo stringersi bene le scarpe per chiedermi  di rientrare perché non vuole finire la partita così….mettendo ancora una bomba e facendo un canestro in entrata in mezzo alla difesa  schierata.

Penso a Tias , il cui linguaggio del Corpo all’inizio della partita dice: “stanco morto”. 
La partita del giorno prima con XXL lo aveva letteralmente prosciugato, ma nonostante ciò il suo sguardo invece diceva : sono pronto a dare fino all’ultima goccia di sudore, anzi di sangue!
Matias ha fatto una partita meravigliosa, non delle sue migliori dal punto di vista tecnico ma sicuramente la migliore dal punto di vista agonistico. Ha messo tutto quello che aveva senza mai perdere la lucidità, ha messo le bombe della rimonta e ha dato a tutti la carica facendo capire che se qualcuno pensava che ci fossimo  arresi, beh si sbagliava di grosso.

Penso a Marco che, per la prima volta quest’anno, ha guidato la squadra da vero Play gestendo per tutto il secondo tempo la rimonta dal meno 23: che cambiamento dal primo giorno dell’anno: eri poco più che un ragazzino che voleva solo giocare e fare canestro mentre oggi sei un uomo che guida una nave in mezzo alla tempesta.

Penso al pubblico avversario che è venuto a farla da padrone alla Fiumararena con striscioni e tamburi facendoci sentire estranei in casa nostra …ma ricordo anche l’emozione che ho provato quando, durante la rimonta  sento esplodere l’energia dei nostri tifosi che fanno, letteralmente, tremare la palestra sovrastando il tifo avversario all’urlo; Lu-ssa-na…Lu-ssa-na. In quel momento non eravamo più soli a crederci e a lottare in campo perché tutti loro erano con noi.

Penso all’ultimo Timeout chiamato a 30 secondi dalla fine sotto di 6 punti dove chiedo ai ragazzi di non arrendersi, di continuare a crederci di lottare fino alla fine mettendo tutta la loro forza, la loro energia, mettendo tutta la loro anima!... e vedo nei loro sguardi non più dei ragazzi pronti a scendere in campo ma vedo degli uomini pronti a “farsi ammazzare” pur di far canestro.

Penso al  messaggio scritto da mia figlia Emma, letto a fine partita, che rimasta a casa per studiare seguiva la cronaca via whatsapp e sapendo che da meno 23 a fine primo tempo abbiamo agganciato il supplementare scrive : Cazzo Papi, non molli mai!”
e afferra la moto alle 11 di sera per venire a vedere gli ultimi minuti del supplementare.

Ricordo ogni decimo di secondo del tiro da tre punti del pareggio di Pietro,  vedo la palla roteare in aria, vedo la retina gonfiarsi vedo il pubblico andare in delirio e i nostri ragazzi esultare ed abbracciarsi e allora capisco che è quello il momento di trarre le conclusioni di quest’ultima annata di basket e di darne il giudizio finale: La migliore della mia vita.
Da un gruppo variopinto di giocatori, in condizioni impossibili ne ho fatto una vera squadra, ma soprattutto da un gruppo di ragazzi ne ho fatto degli uomini.  
E allora, grazie! Grazie  a tutti voi , dal primo all’ultimo. Queste emozioni non nascono per merito di singoli ma per la forza di tutti che insieme fanno nascere la cosa più bella che esista al mondo, una cosa nella quale ognuno è importante, anzi FONDAMENTALE,  una cosa che dura solo pochi istanti ma che ti resta nel cuore per una vita intera: Una Squadra. 
Vi voglio bene.   Fusto.


Si narra che  fu chiesto al più grande campione di Football americano il giorno del 20 anno dal suo ritiro cosa gli mancasse di più di quei meravigliosi anni. Gli chiesero se provasse nostalgia di quei momenti in cui tutti i giornali parlavano di lui, o della folla che lo acclamava o della gloria che lo accompagnava ad ogni  passo. La sua risposta fu:” Quello che più mi manca è lo sguardo che vedevo negli occhi dei  miei compagni: Sapevo che si sarebbero fatti ammazzare pur di farmi fare meta.”

Beh, Signori, quello che posso dirvi è che ieri sera in palestra “quello sguardo” era presente in ognuno di noi.

E sa tra 20 o 30 anni, magari un giovane oggi non ancora nato, vi chiederà di aiutarlo  a combattere per una giusta causa, non per” vil denaro”, ma solo per amore di giustizia e se ancora una volta saprete buttare il cuore oltre l’ostacolo e seguirlo nell’impresa, allora saprete che “quello sguardo”  è sempre rimasto con voi…che quello sguardo siete voi!

venerdì 4 maggio 2018

CAMPIONATO DI PROMOZIONE: PASSATO IL PRIMO TURNO





Eccola li.
Sembra incredibile da credere ma abbiamo eliminato la prima in classifica con un netto 2-0.
Abbiamo disputato due partite di grande intensità mentale prima ancora che fisica e tecnica.
Sono consapevole che quando si vince tutto gira giusto ed è facile sentirsi dei campioni, mentre si prova l'esatto contrario quando si perde, ma non è così. La vittoria è frutto anche di piccoli episodi che possono voltare faccia alla partita al di la dei singoli meriti o demeriti. Questo dico per restare con i piedi ben saldi a terra e per dare il giusto riconoscimento ai nostri avversari di Sebino che si sono battuti a testa alta contendendoci la vittoria fino agli ultimi secondi. La nostra scelta tattica difensiva li ha presi di sorpresa nella gara d'andata, mentre nella gara di ritorno li ha sfiancati lentamente prendendoli alla fine non per superiorità tecnica ma per stanchezza. Mi fa piacere ricordare che mai avversario più corretto abbiamo incontrato. Dal primo all'ultimo giocatore e dall'allenatore ai dirigenti non vi è stato mai un gesto di stizza o di nervosismo ma sempre una gran sportività e grande educazione verso noi e verso gli arbitri. Un plauso particolare al loro N 7 Signorelli che si è dimostrato essere un giocatore dal talento sopraffino e dal grande carattere( non si è mai scomposto ne ha perso la pazienza sebbene fosse stato per entrambe le partite il nostro sorvegliato speciale). Bravo! Per cui se a noi va la vittoria a loro va certamente "l'onore delle armi"!
Come detto non dobbiamo montarci la testa per il bel risultato raggiunto ma di una cosa possiamo essere orgogliosi: L'averci creduto. Questo credo sia il nostro grande merito. Nonostante avessimo agganciato i play off per il rotto della cuffia, non ci siamo presentati come se fossimo gli ultimi arrivati ma abbiamo guardato in faccia gli avversari a testa alta e li abbiamo affrontati consapevoli del nostro valore e delle nostre potenzialità. Di questa mentalità, possiamo essere orgogliosi.

E adesso avanti, il  sogno  continua perché... la musica non è ancora finita, e come diceva il mitico Giorgio Keller : "se c'è da ballare, si balla!"
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