giovedì 17 marzo 2016

ADDIO PIER

 
Nel 1980 ho cominciato a frequentare il mondo del basket e uno dei personaggi più carismatici, già allora, era Pier Agazzi.
In campo come giocatore aveva eleganza e stile ed è stato sicuramente il primo specialista bergamasco nel tiro da tre. Come allenatore ha sempre avuto una gran voglia di vincere senza però mai andare sopra le righe. Ha sempre avuto un occhio di riguardo per i ragazzi più giovani e per questo motivo aveva la mia stima ed ammirazione.

Molti dei miei ricordi di  giovane cestista sono legati a lui. Lo andavo a vedere giocare, il Sabato sera alla Carnovali dove militava per la Diaspro, squadra del Prof. Fiumara, e la sua figura era nella mia mente di bambino esaltata ancor più  dal fatto che era l’Allenatore della squadra della Scuola del Liceo Lussana.
Più avanti ho avuto la fortuna di essere allenato da lui nelle giovanili dell’Alpe e ho sempre apprezzato il suo modo di insegnare il basket e le sue conoscenza tecniche e per ultimo abbiamo giocato insieme nella Montello, dove lui aveva il duplice ruolo di giocatore ed allenatore.

Ha fatto della pallacanestro la sua vita, e mi piace pensare che sia morto proprio mentre faceva ciò che amava di più.
Con lui se ne va una parte della storia della pallacanestro bergamasca e sicuramente una parte importante del mio mondo .

Ciao Pier, grazie per tutto quello che hai fatto per il basket Bergamasco e per i molti ragazzi che hai allenato, me compreso.

Ci rivedremo.

Alberto.

1 commento:

  1. nel millenovecentosettantaequalcosa, caro "fusto", l'allor giovane pier compì uno degli errori più clamorosi della sua carriera "scritturando" un ragazzino magro magro su un campetto di asfalto per portarlo alla DIASPRO. ero io... son finito a fare il giornalista sportivo e a occuparmi di basket. in qualche modo gli devo la "carriera" che ho fatto... e forse anche qualcosa di più visto che mia figlia è anche figlia di una giocatrice di basket. il vecchio pier non sapeva che da me come giocatore non avrebbe cavato un ragno dal buco, né lui né altri coach che ho avuto, ma va bene così, dài.
    mi associo al ricordo. ce ne sarebbero parecchi altri. adesso però è il momento del silenzio, credo. vale per agnostici come me e credenti, come la maggioranza.
    ciao a chi legge!
    sergio ghisleni

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