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Nome, Cognome e quanti anni hai? Raffaele Braga 37
2) Perchè hai iniziato a fare l'istruttore o l'allenatore di pallacanestro? Istruttore per gioco praticamente da subito, ero ancora nei “cadetti” e il buon Bizio Longano allenava sia me che il Minibasket, quindi lo seguii coi più piccoli. È iniziato tutto lì…
3) Le tre cose che in un allenatore non dovrebbero mai mancare? A) Lungimiranza nel breve e lungo termine, su gruppo, individui e realtà in cui si opera. B) Autocritica costante, mettendosi in gioco in ogni istante ponendosi numerose domande e dandosi spesso poche risposte. C) Sapere andare oltre il prima possibile in qualsiasi forma di difficoltà, quindi ricerca della soluzione, eventualmente solo mandar giù il boccone
4) Se potessi avere un superpotere "da regalare" ai tuoi giocatori cosa sceglieresti? Fargli entrare nel mio corpo, vedere coi miei occhi il loro operato e perché no, provare le mie stesse emozioni (sia positive che negative)
5) Hai un rito pre-partita che segui sempre? Si… Quest’anno è avvicinarmi a Chiarello e dirgli “Oggi non parlo con gli arbitri!”
6) Raccontaci (in breve) uno degli episodi più divertenti da allenatore che hai visto accadere durante un allenamento o una partita? Domanda che mi fa pensare a quanto stia invecchiando… Ce ne sono tantissimi! Il più recente a Romano lo scorso anno, dove un ragazzo del gruppo U17 ebbe la brillante idea di presentarsi con la divisa ufficiale bianconera nella settimana di Inter-Juventus. Aimè sono interista e non potevo non massacrarlo! Ho fatto tutto allenamento a correggerlo con nomi assurdi di giocatori juventini.. Ragazzo che stava al gioco, in un contesto di amici! Avrei dovuto interrompere l’allenamento per le risate fatte…
7) Se dovessi descrivere il tuo stile di allenamento con un film, quale sarebbe? Con il gruppo di quest’anno… Sarebbe “Il giorno della marmotta”.
8) Qual è la tua merenda preferita da portare agli allenamenti? Ho sempre con me in macchina delle barrette ai cereali.
9) Qual è il miglior consiglio che hai mai ricevuto come allenatore? Essere empatico coi giocatori rende di più che essere l’allenatore più preparato di questa terra…
10) Qual è la tua strategia segreta per mantenere alta la motivazione dei ragazzi? Mentirei se dicessi altro, ma per motivare i ragazzi non esiste arma migliore dei risultati! Dando la giusta importanza è la chiave “fasulla” per smuovere il loro lavoro quotidiano.
11) Qual è stata la vittoria più emozionante della tua carriera da allenatore? Ad ogni contesto in cui sono stato ce n’è una… Per il settore giovanile sono legatissimo all’intera stagione con la Bluorobica U14 della classe 1997 (Zanatta e titolo Regionale). Conclusa poi con il 2^ posto alle Finali Nazionali U15 Ecc. di Caserta assieme ai ragazzi del 1996.
12) Il tuo motto a cui non rinunci mai? L’atteggiamento è alla base di tutto. Se manca, inutile parlare di altro!
13) Se potessi inventare una nuova regola nel basket, quale sarebbe? L’infrazione di passi. Ah esiste ancora?!
14) Una cosa che hai imparato dai tuoi giovani giocatori che ti porterai dentro per sempre? Ho visto parecchi giocatori di talento che hanno dovuto incanalare il loro atteggiamento “troppo competitivo” e a tratti problematico per il bene del gruppo. Tutti, sono diventati giocatori di discreto livello! È forse il primo passo che fa un vincente…
15) Il vero segreto per diventare buoni giocatori? Crescere in palestra, mettendosi in gioco con auto critica, ed informandosi più possibile sulle dinamiche di questo sport. Il vedere e comprendere la pallacanestro non è la stessa cosa di giocare tanta pallacanestro. E per vedere pallacanestro certamente non intendo la NBA, ma l’Eurolega!
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