martedì 12 gennaio 2016

CATEGORIA UNDER 14
LUSSANA BERGAMO - LIERNA 50-59


Campionato Under 14 Provinciale – 1^ giornata GIRONE BRONZE (BERGAMO 2)
Lussana Bergamo – A.S. Dil Lierna 50-59 (25-26)

Lussana Bergamo: Aresi 9, Angioletti 10, Ferrari 2, Del Prato 21, Stoppani 1, Lilli 7, Facoetti, Pagani, Ferretti, Micheli, Pezzotta.All.re: Campari

A.S. Dil. Lierna: Kossler 3, Moltrasio 10, Vassena 7, Zaim 6, Moneta 14, Di Lieto 3, Bonfanti 14, La torre 2, Gaddi, Ciappesoni, Casciello.
All.re: PuglieseAssist. All.re: Taruselli

Arbitro: Brighenti

Parziale dei quarti: 14-11; 11-15; 13-11; 12-22

Note: falli fatti Lussana 24; Lierna 27.
          Tiri liberi Lussana 15/34;
          Tiri Liberi Lierna 12/35.
          Tiri da 3 Punti: Lussana 0 - Lierna 0

Prossimo turno: domenica 17 gennaio si gioca contro Chiavenna a Chiavenna (SO) 
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Credo che la partita persa contro Lierna, Domenica 10/1, ci debba portare ad una riflessione.

“La realtà è quella che è, non come vogliamo che sia”.
Le cose sono come sono. Né più né meno.
Questo vuol dire che prendersela con la realtà, o peggio con decisioni arbitrali perché non si vince, o perché non si riesce a fare qualcosa, non serve.
Se la realtà non è modificabile, e quel passaggio arriva troppo lontano, o troppo basso, o troppo alto per avere una buona ricezione, fare un buon tiro o una buona giocata, o se la situazione di gioco è critica (difensore che pressa, attaccante che spinge), il giocatore non può trattarla come se la palla fosse passata bene, o la situazione di gioco come se non ci fossero “problemi”: deve adattarsi a quella palla, a quella situazione ed agire di conseguenza.
Un fallo c’è non quando io penso che mi abbiano spinto, mi abbiano colpito il braccio, trattenuto od altro; c’è fallo solo quando l’arbitro fischia..punto. Se non fischia, in termini di gioco, di gara, il fallo non c’è ed è inutile recriminare.
Questo implica dinamicità di pensiero e azione, saper cogliere in quel momento cosa è meglio fare o non fare.
Da questo aspetto non si può prescindere.
I giocatori non dovrebbero pensare; “non ho potuto farlo perché…..”, quando credono che il “perché” non siano loro.
Ed allora la vera domanda da farsi è: “tutte quelle palle perse, le decine di infrazioni di passi commesse, tutti quei taglia fuori non fatti (e rimbalzi subiti), tutte le conclusioni facili sotto canestro sbagliate, non aver giocato di squadra ma aver forzato conclusioni personali, i contropiedi che dovevamo fare e non abbiamo fatto….sono colpa dei fischi arbitrali?”

Ma attenzione a non confondere!: “l’idea della perfezione è un’idea da perdenti”.
Quello che bisogna imparare è come vincere anche se non si è perfetti, soprattutto perché NON si è mai perfetti.
Se non si è perfetti, allora vuol dire che si commettono errori, è un fatto del quale bisogna tenerne conto: gli errori vengono commessi, tutti sbagliano! (arbitri compresi).
Avere una mentalità vincente non vuol dire non commettere errori, significa prendere atto di essi e lavorare per eliminarli.
In che modo?
Il primo è che possiamo cambiare noi stessi, il modo di giocare, il modo di allenarsi, il modo stesso di vivere la partita.
Il secondo è che occorre avere fiducia.
Fiducia in se stessi, fiducia nei propri compagni, fiducia nel coach.
La fiducia nella propria capacità di migliorarsi apre la strada a nuove prospettive.
Bisogna prendere coscienza che di limiti e difetti siamo pieni ed è pieno il mondo, la squadra vincente sa mitigarli e combatterli.
E se la difficoltà è vista come un impedimento (l’avversario che spinge, l’arbitro che fischia o non fischia, il compagno “brocco”), come quel “qualcosa” che mi impedisce di giocare come vorrei, sappiate che una partita in cui non ci sono difficoltà è una partita che non esiste. Mai.
Senza questa consapevolezza non si va veramente da nessuna parte.
La vera mentalità vincente consiste nel prendere atto che delle volte si perde perché gli altri sono stati più bravi di noi, o che noi, come nella gara di domenica, non abbiamo fatto tutto quello che dovevamo o potevamo fare, lasciando così che gli altri diventassero più bravi.


6 commenti:

  1. Rifletteteci ragazzi sulle parole di Coach Campari. Lui è il meglio che vi potesse capitare.

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    1. Grazie Mauro, mi lusinghi...Poco pratico con la tecnologia del "forum" leggo ora il tuo commento e ti ringrazio della stima. Ciao. Luca.

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  2. Parole sante.
    Bravo Coach.
    una scuola di vita, oltre che un ottimo consiglio per chi pratica sport ;-).
    Rossana

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    1. Spero di non essere stato troppo "Zen" per questi giovani. Ma sono svegli, assorbono e capiscono. Ti ringrazio per il tuo post. Ciao.

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  3. Risposte
    1. Troppo gentile Livio. Detto da un vero coach (io sono un "dopolavorista" del basket), fa ancora più piacere. Ciao.

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