Ciao Alberto.
E’ un normale, grigio e freddo pomeriggio di metà febbraio; sono in ufficio e ricevo un messaggio di Mario che mi gira l’annuncio fatto da Bluorobica riguardo al futuro impegno nel Lussana. In modo abbastanza distaccato e quasi di fretta, gli rispondo che ne ero già a conoscenza perché tu e Sandra ce ne avevate parlato qualche settimana fa, ma poi mi rimetto a lavorare come niente fosse.
Una volta tornato a casa, apro internet e vado a vedere cosa c’è scritto sul sito del Lussana e nel leggere le vostre righe di commiato, realizzo pian piano, ricordo dopo ricordo, cosa sono stati davvero questi 23 anni di Lussana.
Ho avuto il piacere di esserti vicino in tanti momenti di questi anni:
i primi allenamenti a Dalmine alle 21.30, quando in spogliatoio aspettavamo a cambiarci fino a che non fosse arrivato il sesto (numero minimo per iniziare); la vittoria del campionato di 2° Divisione e l’inizio della cavalcata fino alla C2, quando contavamo gli anni necessari per arrivare in serie A; l’apertura del Forum del Lussana su cui si ritrovavano tutti gli appassionati di basket bergamaschi; le riunioni “fiume” nello studio di tuo padre che terminavano alle 2 di notte per parlare anche solo dei cartellini di Monzio e Permon, o del Mauri Gelfi che non seguiva le direttive di Meneguzzo; i primi giocatori acquistati e le riunioni con Ghidelli per presentare i conti messi nella tabella Pivot di Excel solo qualche ora prima; le feste di Natale e di fine anno con la Lotteria, i Camp estivi, le maglie nuove della Champion più belle di quelle di serie A ma anche la divisa femminile per la quale la Nina è tornata a giocare; il palazzetto pieno di bambini e ragazzi a tifare per Caffi e Bubu, accompagnati dai genitori che tifavano più dei figli; i propositi per la nuova stagione davanti ad uno dei tramonti di Paros; lo spettacolo della FiumarArena, di fronte al quale rimango ancora oggi a bocca aperta, senza mai dimenticare le migliaia di partite (sarebbe bello contarle) fatte giocare ai bambini del Minibasket e ai ragazzi delle Giovanili, il vero segno distintivo di questi 23 anni.
Un vero miracolo per un’Associazione Sportiva non legata ad un quartiere né ad un oratorio, né trainata da squadre seniores di alto livello, nè tantomeno supportata da sponsor o mecenati particolari; è vero, tante persone hanno aiutato il Lussana in tempi e modi diversi, ma sempre e solo perché a trainare tutti e a garantire la continuità organizzativa ed economica c’erano Alberto e Sandra.
Proprio perché ti frequento anche fuori dal basket, penso di essere tra i pochi, forse l’unico, a comprendere cosa hai dovuto mettere in gioco, insieme a Sandra, per raggiungere tutti questi risultati: sto parlando di fatica, sacrificio, sofferenze, delusioni da qualche ragazzo, incazzature con allenatori, mancata riconoscenza e anche peggio da parte di alcuni genitori. Ad un certo punto l’energia è giusto che finisca, e fare un passo indietro è comprensibile e doveroso.
Però Alberto mi permetto di insistere su un punto: tu e Sandra non dovete pensare che sia stato tempo ed energia usata male (a volte, ultimamente, mi pare di cogliere questa sfaccettatura nei vostri toni). Tutto quello che avete fatto in questi anni rimarrà sempre nei ricordi e nelle emozioni vissute da tutti i lussanini e dalle loro famiglie, che sono cresciute al grido “Vai Lussana”, e lo avete fatto sempre a testa alta rispettando gli impegni economici presi con tutti, eventualmente rischiando del proprio.
In questi 23 anni di Lussana è nata, si è formata e cresciuta anche la mia famiglia: io e Checca ci siamo sposati nel settembre del 1998 e fino almeno a 3-4 anni fa, il nostro rapporto prima e poi la vita dei nostri figli ha avuto come teatro principale proprio il mondo del Lussana Basket, senza di esso saremmo sicuramente una famiglia diversa e, ne sono convinto, non certo migliore.
Infine il Lussana Basket ha avuto il suo maggior pregio nel darmi l’occasione di diventarti amico, di conoscerti meglio come persona e di poter apprezzare certe tue doti di sensibilità, generosità e disponibilità verso il prossimo che non sono immediatamente intuibili in un rapporto più superficiale.
Senza il Lussana Basket, oggi saremmo 2 conoscenti appassionati di pallacanestro con in comune qualche campionato vinto alle medie, al liceo e all’Intervites ma senza alle spalle più di 10 anni di tramonti a Paros!!!